• ALCHIMIA E MASSONERIA‭  

     

    Vent'anni fa con tutto l'entusiasmo‭ (‬e l'arroganza‭) ‬del neofita che ha mosso un primo passo e si sente già maestro,‭ ‬pubblicai un articolo dedicato all'analisi dei rapporti tra rituale massonico e alchimia‭ [‬1‭]‬.

    In Francia fu occasione di scandalo e severi biasimi.‭ ‬Lo sciocco servitore di uno sgangherato alsaziano che si autoproclamava maestro di alchimia,‭ ‬tutto votato alla salvezza di una Tradizione‭ (‬ovviamente con la maiuscola‭)‬,‭ ‬che si riassumeva per lui e per‭ ‬i suoi sconsiderati discepoli nella ripresa un po‭’‬ imbastardita di vecchi,‭ ‬maledetti,‭ ‬temi razzisti e antimassonici,‭ ‬mi dedicò un'invettiva su una misera rivista pubblicata grazie a finanziamenti politici di estrema destra.‭ ‬Mi accusò tra l'altro di voler tradire quella Tradizione portando i segreti dell'alchimia all'odiato nemico,‭ ‬il cospiratore giudeo massone.

    Finii,‭ ‬sembra incredibile,‭ ‬sulle liste delle Brigate Nere.‭ ‬Ricordo un gentile incontro con un funzionario dell'antiterrorismo che voleva convincermi a precauzioni che mi parevano inutili e stravaganti.‭ ‬Una divertente avventura,‭ ‬di cui conservo alcuni documenti.

    Oggi il servo sciocco‭ (‬credo abbia passato qualche tempo nelle prigioni di Stato‭) ‬vivacchia vendendo rimedi alchemici‭ (‬sic‭!) ‬a malati incurabili.‭ ‬Il suo capo,‭ ‬mi dicono amici francesi,‭ ‬è finito in ospedale con una malattia devastante.

    La storia è tanto più ridicola se si tien conto che le loro conoscenze alchemiche erano nulle,‭ ‬le mie teoriche e appena abbozzate,‭ ‬tuttavia quell‭’‬articolo,‭ ‬terribile debito karmico,‭ ‬torna ogni tanto nella mia vita come una giusta punizione per l'errore commesso.

    Lo riprenderò qui,‭ ‬ora,‭ ‬per una doverosa revisione.

    Iniziava notando che per un innamorato della dottrina ermetica la tentazione di analizzare il simbolismo massonico per cercarvi i rapporti col l‭’‬Arte Regia è evidentemente irresistibile.

    Sembra ineccepibile.‭ ‬Ma quando nel seguito sostenevo di analizzare a questo scopo i rituali dei primi tre gradi,‭ ‬già stavo imboccando una via evidentemente sbagliata.‭ ‬Mi spiego.‭ ‬In quel momento avevo in mente i rituali attualmente in uso nel Grande Oriente d‭’‬Italia che sono,‭ ‬a parte qualche modifica non sostanziale,‭ ‬di origine‭ “‬scozzese‭”‬,‭ ‬ma non sono i rituali della Massoneria per antonomasia.‭ ‬Tutt'altro.‭ ‬Per esempio‭ ‬quelli della Libera Muratoria anglosassone,‭ ‬cioè dell‭’‬ 80%‭ ‬del mondo massonico,‭ ‬sono molto diversi,‭ ‬così come molti altri:‭ ‬quelli del rito francese,‭ ‬quelli scandinavi,‭ ‬quelli berlinesi,‭ ‬etc.‭ ‬Differiscono in alcuni punti importanti persino quelli della Gran Loggia d'Italia di palazzo Vitelleschi,‭ ‬che pure ha con il Grande Oriente d'Italia un origine comune e recente.

    Quindi ora dico più correttamente che l'analisi si rivolge ai rituali‭ “‬scozzesi‭”‬ dei primi tre gradi praticati dal Grande Oriente d'Italia.

    Il testo‭ (‬farò qualche correzione‭) ‬proseguiva dicendo:

    ‭«‬Che esista un legame con il simbolismo della scienza alchemica,‭ ‬il figlio della dottrina non può non notarlo sin dal suo ingresso nel Gabinetto di Riflessione.‭ ‬Il nero delle pareti della cameretta,‭ ‬il Testamento che il candidato deve compilare,‭ ‬l'atteggiamento del Maestro Esperto,‭ ‬sono tutti chiari segni di una morte,‭ ‬in qualche modo utile e benefica,‭ ‬che deve evidentemente precedere qualunque altra operazione.‭ ‬L'alchimista operativo sa che questo primo e fondamentale evento della Grande Opera fisica è il momento della putrefactio,‭ ‬della prima morte della materia,‭ ‬per l'ottenimento al termine dell'operazione,‭ ‬se questa è stata condotta con saggezza e prudenza,‭ ‬di quel nero più nero del nero‭ ‬– nigrum nigro nigrius‭ ‬-‭ ‬primo dono dello spirito e prima tanto attesa conferma che la preparazione fu canonica,‭ ‬il tempo e luogo scelti correttamente,‭ ‬e la teoria‭ ‬ben compresa.

    Riferendosi a questo risultato straordinario e fondamentale,‭ ‬che conduce l'artista a superare il primo gradino della Scala dei Saggi e gli assicura col possesso della materia prima il successo dei lavori successivi,‭ ‬Iside nella Pupilla del Mondo dice con fierezza:

    Ascolta Horo figlio mio,‭ ‬perché qui tu senti la dottrina segreta che il mio avo Kamephis apprese da Hermes‭…‬ poi io da Hermes‭…‬ quando egli mi onorò col dono del Nero perfetto‭ [‬2‭]‬.

    Senza questa separazione del nero nerissimo dal bianco splendente,‭ ‬del Cielo dalla Terra,‭ ‬che secondo gli antichi Maestri rappresenta la fine del primo giorno nella loro piccola genesi,‭ ‬l'Opera non può proseguire.‭ ‬Essa infatti non avrebbe ricevuto dall'alto quel sigillo che assicura l'ingresso in un mondo‭ ‬fenomenico più elevato di quello comune.‭ ‬Diventa perciò occasione di stupita meditazione per il filosofo il nome di questa cameretta oscura,‭ ‬poiché egli sa che è proprio il fenomeno della riflessione del segno spirituale,‭ ‬che il bianco riproduce come uno‭ ‬specchio‭ ‬– speculum artis‭ ‬-‭ ‬ad assicurargli l‭’‬esecuzione del resto dell‭’‬Opera:

    Che si farà facilmente se Saturno avrà visto la propria immagine nello Specchio di Marte‭ [‬3‭]‬.

    Questa verifica,‭ ‬che si fa in loggia simbolicamente mettendo ai voti il testamento del candidato,‭ ‬l'operatore la farà positivamente dopo aver assestato col martello il sapiente colpo che compie la separazione del nero caput dal bianchissimo corpo,‭ ‬cioè dopo che avrà compiuto quella decapitazione che il segno di Apprendista vuole ricordare come atto principale di questo grado.‭»

    Qualche commento prima di proseguire.

    Innanzitutto è certamente vero che la decapitazione rappresenta l'operazione capitale della prima parte della Grande Opera,‭ ‬ma non è certamente la prima ad essere eseguita,‭ ‬come si sarebbe potuto intendere.

    Altre la precedono per preparare i materiali volgari,‭ ‬i misti imperfetti,‭ ‬come dice Fulcanelli,‭ ‬che danno origine alla materia prima.‭ ‬Ripeto qui quello che ho già detto altrove ormai infinite volte,‭ ‬sino alla noia.‭ ‬La materia dell'alchimista non si trova in natura,‭ ‬è il risultato di una serie di manipolazioni lunghe e faticose,‭ ‬è una produzione cui concorrono Arte e Natura.‭ ‬È il primo caos nero,‭ ‬ed è la pietra grezza su cui deve operare l'Apprendista,‭ ‬quella che va opportunamente tagliata.

    Questo soggetto fetido,‭ ‬sudicio,‭ ‬sgradevole,‭ ‬cui‭ ‬-‭ ‬dice ancora l'adepto francese‭ ‬-‭ ‬si è dato convenzionalmente il nome del Diavolo,‭ ‬si ottiene alla fine con la misteriosissima e spontanea operazione descritta da:

    Getta l'involucro,‭ ‬scegli il nucleo‭ [‬4‭]‬.

    Perciò va rivisto tutto ciò che segue e che riprendo qui ancora con qualche correzione,‭ ‬tra cui la sostituzione dell‭’‬espressione Primo Caos a‭ “‬Mercurio dei Filosofi‭”‬ (questa era proprio una sciocchezza‭)‬:

    ‭«‬Dopo questa operazione misteriosissima‭…‬ il Primo Caos deve subire le tre purificazioni successive che lo innalzeranno a quello stato di perfezione che lo rende idoneo al lavoro successivo.‭ ‬Sono tre passaggi,‭ ‬nell'invariabile sequenza che dall'acqua,‭ ‬per il tramite dell'aria,‭ ‬conducono al fuoco...‭ ‬I tre viaggi del candidato li riproducono con esattezza,‭ ‬e il rumore,‭ ‬che qui descrive le scorie della materia,‭ ‬si attutisce sino scomparire definitivamente per l'elemento che rappresenta la stessa purezza.‭ ‬L'impresa è ripetuta simbolicamente alla fine di questi lavori,‭ ‬che sono poi in realtà quelli dell'Apprendista,‭ ‬quando il Maestro Esperto ne dimostra con l'esempio le modalità.‭ ‬In effetti è con l'acciaio dei Saggi,‭ ‬cioè con un martello di ferro,‭ ‬che la pietra va colpita tre volte per la sua estrema purificazione,‭ ‬o squadratura:

    Purga per tre volte,‭ ‬per mezzo del fuoco e del sale‭ [‬5‭]‬.

    A questo punto la Prima Opera è compiuta.‭ ‬Il suo risultato più importante è ricordato dalla colonna nera,‭ ‬il cui nome rammenta la forza occultata nel caput.‭ ‬Il libro si è schiuso‭…‬ a dimostrare che la materia stessa si è aperta,‭ ‬mentre la squadra sovrapposta al compasso ci dice che lo spirito è profondamente imprigionato in quella terra da cui non può più sfuggire:‭ ‬esso è stato finalmente fissato e‭ ‬corporificato‭»‬.

    Qualche chiarimento.

    Nel saggio originale si faceva molta confusione tra primo e secondo caos e mercurio dei filosofi.‭ ‬Chiarisco.‭ ‬Il primo caos è quella materia nera e disgustosa di cui ho parlato,‭ ‬rappresentata dalla colonna nera.‭ ‬Il‭ ‬secondo caos è bianco splendente.‭ ‬Sono,‭ ‬nella simbologia degli alchimisti cristiani,‭ ‬la Madonna Nera e la Vergine Bianca.‭ ‬Quanto al mercurio,‭ ‬non ha nulla a che fare con il grado di Apprendista.

    È importante notare inoltre come solo all'ottenimento del primo caos,‭ ‬della materia prima,‭ ‬si può sperare di entrare nel Tempio,‭ ‬quando il profano è diventato candidato‭ (‬si potrebbe dire imbiancabile‭ )‬.‭ ‬Quindi,‭ ‬lo ripeto,‭ ‬il lavoro di questo grado consisterà nel passare dal nero al bianco,‭ ‬e di questo stesso colore sarà il grembiule del grado.

    Avevo anche scritto che il candidato sottoposto al rito personifica l'ente principale dello stesso,‭ ‬cioè rappresenta la materia su cui si sta operando e le sue trasformazioni.‭ ‬Perciò,‭ ‬sostituendo ancora una volta caos o materia prima a Mercurio:

    ‭«…‬quindi egli‭ (‬il candidato‭) ‬sostiene il ruolo della materia prima,‭ ‬ente dalla duplice natura,‭ ‬per metà su un piano,‭ ‬per metà su un altro,‭ ‬quindi ancora estremamente instabile o volatile come si suol dire più tecnicamente.‭ ‬Perciò il candidato all'inizio è stato reso simbolicamente zoppo,‭ ‬con un piede calzato e uno no,‭ ‬e semisvestito,‭ ‬come si può ancora leggere in questo catechismo dell'inizio del secolo scorso dove il Maestro Venerabile interroga l'Apprendista sulla sua iniziazione:

    D.‭ ‬Come siete stato ricevuto‭ ?

    R.‭ ‬Con tutte le formalità richieste.

    D.‭ ‬Quali sono queste formalità‭ ?

    R.‭ ‬Avevo il ginocchio nudo sulla squadra,‭ ‬la mano destra sulla spada,‭ ‬tenevo un compasso aperto a squadra‭ ‬con la punta poggiata sul seno sinistro‭ ‬che era nudo‭»‬ [6‭]‬.

    Il testo proseguiva dicendo:

    ‭«‬Il passaggio al grado di Compagno fa riferimento a‭ ‬uno dei punti più segreti della pratica,‭ ‬punto che la maggior parte degli adepti ha taciuto o peggio ancora,‭ ‬come fa Filalete,‭ ‬ha sostituito con una serie di operazioni chiaramente fittizie ed inventate per gettare lo studioso nella più terribile confusione.‭ ‬Già Fulcanelli a questo proposito deplorava l'invidia del misterioso filosofo inglese e Pierre Dujols nella sua Ipotiposi al Mutus Liber,‭ ‬che firmò con lo pseudonimo di Magophon,‭ ‬scrive giustamente:

    La pratica di Filalete,‭ ‬presentata in forma amabile e persuasiva,‭ ‬sta fra gli inganni più sottili e più perfidi della letteratura ermetica.‭ ‬Essa tuttavia contiene la verità,‭ ‬ma come il veleno talvolta racchiude suo antidoto,‭ ‬se lo si sa isolare dai perniciosi alcaloidi‭ [‬7‭]‬.

    In effetti la preparazione del Mercurio dei Saggi è propedeutica alla liberazione dello zolfo dalla materia che lo tiene imprigionato.‭ ‬Tra i classici,‭ ‬solo Basilio Valentino può dare qualche indicazione sul problema dell'operazione che fu definita dagli antichi calcinatio e che permette‭ ‬di aprire la serratura della prigione del Re.

    Si tratta dunque di penetrare nella Terra,‭ ‬di praticare positivamente l'assioma maggiore della scienza ermetica,‭ ‬a tutti noto,‭ ‬ma da così pochi compreso nella sua concretezza:

    Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem,‭ ‬Veram Medicinam

    Visita le profondità della terra e rettificando troverai la pietra occulta,‭ ‬vera medicina.

    L'iniziale delle parole del famoso apoftegma,‭ ‬ricordando che in antico la u vocale e la v consonante si confondevano,‭ ‬lette di seguito danno il nome del risultato preziosissimo:

    VITRIOLUM

    In effetti se noi riprendiamo nei cinque viaggi del rituale‭ ‬di passaggio la successione degli strumenti che sono portati di volta in volta,‭ ‬vediamo che nei primi quattro essi sono:

    un Maglietto e uno Scalpello,‭ ‬cioè Fuoco

    un Compasso,‭ ‬cioè Aria

    una Cazzuola,‭ ‬cioè Acqua

    una Squadra,‭ ‬cioè Terra



    L'Apprendista ha ripercorso,‭ ‬questa volta in senso inverso,‭ ‬il cammino dei quattro elementi,‭ ‬per ritornare in seno a quella Terra da qui era partito,‭ ‬per visitarne le profondità e trovarvi il tesoro racchiuso.‭ ‬Questo è rappresentato,‭ ‬nel quinto viaggio,‭ ‬dal Pentalfa o Stella Fiammeggiante,‭ ‬antichissimo simbolo del Vitriolo dei Saggi che,‭ ‬essendo una perfetta ed equilibrata combinazione di spirito e materia,‭ ‬comporta che in questo grado la squadra e il compasso siano interconnessi.

    A proposito di questa Stella,‭ ‬che è il vero sigillo canonico dell'Opera,‭ ‬dovremmo spiegare il significato della G che sta nel mezzo.‭ ‬Già Fulcanelli dice,‭ ‬in un capitolo che è una curiosa mescolanza di invidia e carità,‭ ‬che questa lettera è l'iniziale del nome volgare della materia che il filosofo operativo deve scegliere per compiere la sua Opera.‭ ‬Di più è evidentemente impossibile dire senza cadere in una divulgazione inutile.‭ ‬Possiamo tuttavia aggiungere alle parole del prestigioso Adepto che,‭ ‬essendo questo simbolo tra i più antichi,‭ ‬la parola va evidentemente cercata in una lingua che non è probabilmente più tra quelle vive,‭ ‬e forse nemmeno nel nostro alfabeto,‭ ‬anche se la struttura della lettera resta la stessa.‭ ‬Suggeriamo allora al volonteroso di guardare nei testi del Berthelot,‭  ‬e gli assicuriamo che tempo dedicato,‭ ‬se sarà attento e paziente,‭ ‬non andrà sprecato.

    Infine,‭ ‬per completare brevemente il commento su questo grado,‭ ‬notiamo che il Segno‭ (‬dell‭’‬ordine‭) ‬fa evidentemente riferimento all'operazione di estrazione dal centro,‭ ‬cioè dal cuore,‭ ‬di qualcosa che viene reso visibile.‭ ‬Semmai è proprio in una particolarità di questo Segno,‭ ‬che ritroveremo in un momento importante dell'elevazione al grado di Maestro,‭ ‬che è racchiuso il trucco che permette di riuscire con estrema semplicità dell'operazione.

    Il Vitriolo,‭ ‬se è ottenuto correttamente,‭ ‬assume una splendida colorazione verde che lo ha fatto chiamare anche Smeraldo dei Filosofi,‭ ‬e che si dice fosse il colore del Santo Graal.‭ ‬Di conseguenza,‭ ‬per quanto si è detto prima,‭ ‬questo è evidentemente il colore del grembiule del grado‭»‬.

    Commento.

    Qui ho fatto un po‭' ‬di confusione tra il primo mercurio,‭ ‬quello comune,‭ ‬e il secondo.‭ ‬All'epoca l'ambiguità fu certamente involontaria,‭ ‬ora la lascio di proposito.‭ ‬È quello che Fulcanelli chiama l'enigma dei due mercuri,‭ ‬di cui dibatte a lungo nel capitolo dedicato al mito di Adamo ed Eva nelle Dimore Filosofali.‭ ‬Le uniche cose che posso aggiungere onestamente sono,‭ ‬innanzitutto che si deve ottenere il primo mercurio per avere il secondo,‭ ‬e in secondo luogo il prezioso suggerimento di Etteilla:‭ ‬non vi fidate troppo dei colori.



    Il testo prosegue confrontando il rituale del grado di Maestro con l‭’‬ottenimento dello Zolfo dei Filosofi.‭ ‬Salto la premessa,‭ ‬inutile e sbagliata.‭ ‬Nel seguito‭ (‬con qualche correzione,‭ ‬comprese quelle richieste da molti errori di stampa dell‭’‬originale‭) ‬dice:

    ‭«‬Per il suo stesso carattere di estrazione dal seno della terra,‭ ‬e poiché questa operazione incomincia con una seconda putrefactio,‭ ‬gli antichi Maestri ne hanno sempre parlato come di un'uscita di un resuscitato dalla tomba e hanno spesso insistito a questo proposito sulla necessità di‭ “‬restituire la vita al morto‭”‬.‭ ‬In effetti,‭ ‬morto e seppellito profondamente nella terra,‭ ‬Hiram rappresenta positivamente quell'anima metallica di cui il ramo di acacia ricorda simbolicamente il carattere aureo e che,‭ ‬vero Spirito Universale corporificato,‭ ‬può essere liberato dal suo sepolcro con una lunga e difficile serie di operazioni definite sublimazioni‭…

    Queste furono anche chiamate Aquile da alcuni Maestri,‭ ‬in particolare da Filalete,‭ ‬perché il rapace dedicato particolarmente a Giove,‭ ‬e quindi all'elemento aria,‭ ‬ben rappresenta l'azione attrattiva del Mercurio dei Saggi che solo può capitare e di impadronirsi del minuscolo‭ ‬seme che non tarderà,‭ ‬una volta liberato dalle tenebre,‭ ‬a diventare per semplice cottura‭ ‬– ludus puerorum‭ ‬-‭ ‬nel vaso appropriato la splendida gemma della Terza Opera.

    Di questo nome e di questo simbolo resta nel rituale di elevazione la presa di Maestro ad artiglio che sola può risollevare dalla tomba il corpo putrefatto‭…

    Questa serie di operazioni,‭ ‬se condotte a buon fine,‭ ‬sono davvero il segno della Maestria,‭ ‬il Magistero,‭ ‬come si chiamò sempre in spagiria e farmaceutica l'estrazione e l'ottenimento della quintessenza di un corpo.‭ ‬A questo riguardo l‭’‬Adepto inglese ci dice:

    Sappi fratello che l'esatta preparazione delle Aquile dei filosofi è considerato il primo grado della perfezione per conoscere il quale si richiede un ingegno abile‭ [‬8‭]‬.

    Poco più avanti aggiunge:

    Comprendi perciò,‭ ‬fratello,‭ ‬i detti dei Saggi quando scrivono che bisogna condurre loro aquile a divorare il leone,‭ ‬delle quali,‭ ‬tanto minore il numero,‭ ‬tanto più dura la lotta,‭ ‬tanto più tarda la vittoria,‭ ‬peraltro l'operazione è compiuta in modo eccellente dal numero sette o nove‭ [‬9‭]‬.

    E sette sono infatti i maestri mandati alla ricerca di Hiram nel rituale attuale,‭ ‬mentre in un catechismo più antico si leggeva:

    D.‭ ‬Che significano le nove stelle‭?

    R.‭ ‬Il numero dei maestri inviati alla‭ ‬ricerca del corpo di Hiram‭ [‬10‭]‬.



    Coerentemente con i gradi precedenti il grembiule si tinge di rosso sulfureo mentre finalmente lo Spirito‭ ‬-‭ ‬il compasso‭ ‬-‭ ‬si è innalzato sulla materia‭ ‬-‭ ‬la squadra‭ ‬-‭ ‬e la domina perfettamente fissato.‭ ‬L'artista,‭ ‬il Maestro Massone,‭ ‬ha ritrovato l‭’‬acacia.‭ ‬Emulo di Ulisse,‭ ‬di Enea e di tutti i veri iniziati,‭ ‬è penetrato nella Camera di Mezzo e ha colto il ramo d'oro‭…‬il tanto prezioso Oro dei Filosofi che tuttavia:

    ‭…‬non è ancora la pietra ma il nostro vero zolfo‭ [‬11‭]‬.

    Poiché qui termina il rituale massonico,‭ ‬vediamo che esso non completa l'insegnamento,‭ ‬ma si arresta sulla soglia della Terza Opera senza nemmeno accennarvi‭…

    Peraltro le nostre ricerche sui cosiddetti‭ “‬alti gradi‭”‬ dei Riti più noti non ci hanno permesso di trovare qualcosa di diverso.‭ ‬Tutti,‭ ‬a cominciare dal Santo Arco Reale per finire con il‭ ‬33º ed ultimo grado del Rito Scozzese,‭ ‬ripercorrono gli insegnamenti già dati,‭ ‬senza nulla aggiungere a quanto di positivo gli antichi Maestri avevano profuso con tanta sapienza e semplicità‭…»

    Le conclusioni che seguivano erano davvero imperfette,‭ ‬quindi non le cito se non per opportune correzioni e chiarimenti doverosi.

    Innanzitutto noto che in realtà nel tempo non ho trovato nessun riferimento esplicito all'alchimia nei cosiddetti‭ “‬alti gradi‭”‬,‭ ‬se non in quelli del Rito Scozzese,‭ ‬e anche in questo caso solo in alcuni,‭ ‬non certamente in quello di Rosa Croce,‭ ‬il XVIII,‭ ‬che viene sempre invece curiosamente citato come ermetico.‭ ‬In realtà ne esiste uno abbastanza operativo,‭ ‬ma non è praticato e il rituale non è facilmente accessibile.‭ ‬Questo,‭ ‬tra l'altro,‭ ‬gli ha permesso di evitare i miglioramenti che nei secoli si sono apportati a gradi più noti e in uso.

    In secondo luogo,‭ ‬come già premesso,‭ ‬tutta questa esegesi vale solo per i gradi scozzesi del Grande Oriente di Italia.‭ ‬Quindi come conclusione possibile,‭ ‬non mi pare si possa dedurne un rapporto tra Alchimia e Massoneria,‭ ‬ma casomai l‭’‬affermazione che alla base di parte della tradizione‭ “‬scozzese‭”‬ e dei suoi sviluppi ci furono degli innamorati della dottrina alchemica.‭ ‬Rileviamo in questi gradi quello‭ ‬che vi fu messo di proposito,‭ ‬con qualche scostamento dal messaggio originario libero muratorio.‭ ‬Comunque questo simbolismo alchemico è davvero molto marginale,‭ ‬poco approfondito,‭ ‬un po‭' ‬confuso,‭ ‬poco utile a chi volesse davvero penetrare gli arcani dell'alchimia.‭ ‬Più che altro un segnale,‭ ‬come a dirci che dei fratelli alchimisti sono passati di lì,‭ ‬simile a certe firme sui muri di vecchi monumenti lasciati da turisti vagabondi e poco educati.

    Un'ultima cosa va detta doverosamente.‭ ‬Preso evidentemente da una crisi di smarrimento scrivevo:

    ‭«…‬operazioni della Grande Opera,‭ ‬così come le abbiamo apprese dall'insegnamento del nostro maestro Eugène Canseliet F.C.H.‭ ‬-‭  ‬unico discepolo di Fulcanelli...‭»

    Ora,‭ ‬più vecchio e un po‭’‬ più saggio,‭ ‬ben consapevole che,‭ ‬secondo il vecchio detto taoista,‭ ‬a dichiararsi allievi di qualcuno se si dicono sciocchezze si fa fare pessima figura al Maestro,‭ ‬chiarisco:‭ ‬io non ho alcun motivo per dichiararmi discepolo di Canseliet.‭ ‬Tutto quello che posso onestamente dire è che il buon Maestro di Savignies mi ha onorato della sua amicizia,‭ ‬e di questo gli sarò sempre infinitamente grato.

    Perciò qualunque cosa io abbia detto e scritto,‭ ‬o dica e scriva ora,‭ ‬non può essere che responsabilità‭ ‬-‭ ‬merito o colpa‭ ‬-‭ ‬mia e di nessun altro.
    ‭ ‬                                                                                                        Paolo Lucarelli

    NOTE

    ‭[‬1‭] ‬Muratoria e Arte Regia,‭ ‬Hiram,‭ ‬n°‭ ‬5,‭ ‬1985.

    ‭[‬2‭] ‬Frammento di Stobeo n.‭ ‬XXIII:‭ “‬Estratto del libro sacro di Ermete Trismegisto intitolato Pupilla del Mondo‭”‬,‭ §‬ 31.

    ‭[‬3‭] ‬Eireneo Filalete,‭ ‬Opere,‭ ‬tradotte e curate da Paolo Lucarelli,‭ ‬Ed.‭ ‬Mediterranee,‭ ‬Roma‭ ‬2001.‭ ‬Entrata aperta al palazzo chiuso del re.‭ ‬Cap.‭ ‬VII.

    ‭[‬4‭] ‬Ibidem.

    ‭[‬5‭] ‬Ibidem

    ‭[‬6‭] ‬Instructions pour les trois premiers grades de la Franc-Maçonnerie.

    ‭[‬7‭] “‬Mutus Liber‭”‬ avec une hypotypose de Magophon,‭ ‬in‭ “‬Bibliotheca Hermetica‭”‬,‭ ‬Paris,‭ ‬1971,‭ ‬p.‭ ‬24.

    ‭[‬8‭] ‬Filalete,‭ ‬op.‭ ‬cit.

    ‭[‬9‭] ‬Ibidem

    ‭[‬10‭] ‬Instructions,‭ ‬op.‭ ‬cit.

    ‭[‬11‭] ‬Filalete,‭ ‬op.‭ ‬cit.,‭ ‬cap.‭ ‬XIX.





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